Pistachio pesto

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TI RACCONTIAMO L'ORIGINE DEL PESTO DI PISTACCHI VITÙLIA

leggila, è una storia di passione

Vitùlia is synonymous with high quality and is the result of a meticulous search for details, study and passion for the land and its products. It tells about the culture of a place, of people, of their roots. It is identity, origin.

The origin

Sicilia. Catania. BronteAlle pendici del Vulcano Etna. E’ un luogo ricco di fascino quello in cui nasce il pistacchio verde.

Con circa tremila ettari in coltura specializzata, Bronte è l’area di coltivazione principale in Sicilia.

Pur essendo un frutto abbastanza diffuso nel bacino del Mediterraneo; è a Bronte, e soltanto qui, che il pistacchio, grazie alla presenza di ricche terre laviche e ad un clima favorevole, raggiunge un gusto unico e particolare.

Non tutti sanno che la pianta produce i suoi frutti ad anni alterni..il raccolto infatti avviene ogni due anni e più precisamente quelli dispari.

Passeggiando tra i pistacchieti in estate è possibile vedere già i frutti maturi sulle piante. Essi si presentano  in grappoli, avvolti da un singolare mallo gommoso e resinoso dal colore bianco-rossastro che riveste il tipico guscio legnoso.

A fine estate, poi, il momento della raccolta che per gli abitanti del luogo si trasforma in un vero e proprio rito. Ogni biennio tra Agosto e Settembre, quando le temperature sono ancora elevate, grandi e piccini, uomini e donne lasciano ogni impegno per recarsi ai ” lochi” (pistacchieti in dialetto locale),  aggrapparsi ai rami degli alberi e far cadere  il famigerato “oro verde”.

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The farm

Tra le molteplici realtà che coltivano pistacchi, Vitùlia ha selezionato l’Azienda ..

Agricola Schilirò che ha sede proprio a Bronte in contrada ” Mazzappello Malagà“, tipico nome arabo; testimonianza della presenza in Sicilia di questa cultura.

Furono gli arabi infatti i  primi a introdurre la coltura del pistacchio in Sicilia, dove grazie al suolo lavico ricco di minerali ed all’aridità –  dovuta ai lunghi periodi di siccità ed alle fredde temperature notturne  – attecchì perfettamente.

Un’azienda a gestione familiare che coltiva pistacchi da generazioni; tra le poche ad effettuare ancora la raccolta manuale dei frutti ..anche perchè il terreno lavico, particolarmente scosceso non consente l’uso di mezzi meccanici.

Alla raccolta segue la fase della “smallatura” che consiste nella rimozione del tipico tessuto gommoso che riveste i pistacchi. Una fase particolarmente delicata, svolta con apposite macchine che separano i malleoli dai frutti, con cura, senza danneggiarli.

Infine, la fase dell’asciugatura. Un processo, questo, che avviene tramite l’esposizione dei pistacchi smallati al sole su appositi “stindituri”(ampi spazi in cemento) o in serra quando si rende necessaria una più rapida essiccazione.

I pistacchi raccolti, smallati ed essiccati al sole vengono poi trasportati nella vicina Calabria dove, artigiani del cibo li attendono, per amalgamarli ad altri ingredienti nobili e genuini, creando così il Pesto di Pistacchi Vitùlia.

 

La lavorazione

La preparazione del pesto avviene sotto l’occhio vigile della signora..

    Concetta, titolare di un’ Azienda di lavorazione artigianale,  che segue scrupolosamente ogni fase del processo produttivo: a partire dalla scelta degli ingredienti, tutti di alta qualità, fino al confezionamento.
    La lavorazione è semplice ma allo stesso tempo virtuosa perchè richiede una straordinaria esperienza nel dosare e mixare ciascun ingrediente. Se così non fosse il pesto risulterebbe privo delle tipiche caratteristiche  organolettiche dei pistacchi che lo rendono particolarmente gustoso.

    Giunti nel laboratorio artigianale, i pistacchi secchi,  vengono distesi su un piano e ripetutamente selezionati, uno per uno, scartando quelli meno carnosi. Nuovamente lavati con acqua sorgiva, vengono posti su canovacci ad asciugare.

    Quando diventano completamente asciutti, la Signora Concetta li ripone in un apposito contenitore per tritarli e amalgamarli con puro olio extravergine di oliva rigorosamente estratto a freddo. Sarà questo l’unico conservante.

    Subito dopo aggiunge un pò di pomodoro, sale ed un pizzico di pepe nero utile a vivacizzare il gusto dolce dei pistacchi. Infine qualche goccia di aceto, quanto basta per equilibrare l’acidità della salsa.
    Il pesto di pistacchi, senza ulteriori sostanze per la conservazione, è così pronto per essere riposto nei vasetti.
    Questo pesto è stato prodotto il 15/03/2017.

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    Il contenitore

    Un vaso dal design minimal che lascia intravedere la salsa giallo-verde in esso contenuta.

      Di  forma larga e bassa consente di prelevare facilmente il prodotto.

      Il suo tappo leggero, piatto e con un’impugnatura comoda chiude ermeticamente il vaso.

      Il vaso, il tappo e tutti i contenitori scelti da Vitùlia sono garantiti da una dichiarazione di conformità alle direttive CEE in materia di igiene, sicurezza e riciclabilità.

      La Cultivar

      Tignosella (così è chiamato il frutto smallato ed asciugato). Ogni pianta ne produce da…

      5 a 15 chilogrammi tranne qualche raro esemplare che può giungere a produrne fino al doppio.

      La raccolta biennale non scaturisce da una regola ma è un’usanza che si tramanda da generazioni. Con essa si rispetta semplicemente il ” riposo” della pianta ottenendone così il massimo rendimento, nell’annata di “carico”.

      Durante l’anno di scarica, la pianta continua ad essere curata e coccolata anche mediante la potatura verde, che permette alla specie di assorbire tutti quei nutrimenti tipici del terreno lavico; gli stessi che conferiranno ai frutti che verranno quell’aroma e quel sapore inconfondibile.

      La raccolta dei pistacchi oltre che festosa è meticolosa, faticosa, lenta e manuale. Avviene su un terreno impervio, scosceso;  spesso in giornate afose.  Si effettua direttamente, cogliendo cioè i frutti aggrappati agli alberi o scuotendo questi ultimi per farne ricadere i frutti più maturi dentro un contenitore portato a spalla, o su un ombrello aperto rovesciato.

      Dopo la sgrollatura o smallatura che serve a separare il mallo dall’involucro coriaceo che lo ricopre, i pistacchi rimangono ad asciugare per 3-4 giorni al caldo sole siciliano.

      Si ottiene, così, il pistacchio in guscio, chiamato Tignosella.

      se senti il profumo
      è aromatico, unico, inconfondibile

      guardando i Colori
      ti colpisce il verde smeraldo appena sotto la sottile pelle viola-rossastro

      quando li gusti
      ti accorgi che sono dolciastri , versatili nell’uso: in granella, in  pasta, interi, tostati. 

      Perchè i piastacchi fanno bene

      • Sono ricchi di vitamine idrosolubili (B1, 2, 3 5, 9, H)
      • Contengono fosforo, calcio, potassio, ferro, zinco e rame.
      • Favoriscono il corretto funzionamento del sistema nervoso centrale e periferico
      • Consentono un corretto utilizzo di grassi e carboidrati
      • Favoriscono l’integrità e la salute di epiteli e mucose, soprattutto della pelle e de capelli.

      #ognicibonarraunastoria

      #italianidiorigine